Evidentemente i cananei avevano una fama di persone toste…perché Marco pare dare molta importanza all’origine non giudaica di questa “mamma coraggio” che di fronte all’atteggiamento inatteso di Gesù, di apparente chiusura, non demorde. Ella è convinta che il Maestro le concederà il miracolo per la figlia. Noi sappiamo che Gesù non ha mai concesso un miracolo su richiesta, su ricatto – nemmeno morale – di poter poi avere fede.
Il metodo era proprio il contrario. Concedeva il suo amore per coloro che dimostravano fede in lui. E oltre alla fede personale alla quale la donna inizialmente non dà importanza, tanto meno a quella giudaica, questa madre è dotata di una tenacia enorme. La durezza inaspettata di Gesù ci lascia congelati.
Io non me la sarei mai aspettato.
Con una franchezza al limite del rimbrotto, Gesù ci lascia sbigottiti: “Non è bene sciupare il pane destinato ai figli per darlo a chi non lo è…” Il Maestro ritiene che la richiesta sia inopportuna, anzi. Poiché i giudei chiamavano “cani” gli altri, Marco edulcorandolo con un diminutivo lo tira proprio in ballo. Ma la preoccupazione materna poteva fermarsi davanti ad un dettaglio del genere, anche se alludeva ad un insulto grossolano?
Visto il carattere orgoglioso che anche io ho – spesso mi scoccia chiedere e la “passatoia rossa” non la metto giù a nessuno -, io me ne sarei andato mandando alla malora tutto e tutti. E qui è il caso di farci un esame di coscienza circa tutte quelle volte che ci ricordiamo di Dio solo quando abbiamo bisogno noi, o quando siamo giù di morale o facciamo l’esperienza di essere impotenti…
Questa mamma no, non se lo può permettere di arrendersi. Evidentemente Gesù era per davvero la sua ultima spiaggia. Manda via l’orgoglio della razza. Passa sopra l’umiliazione. Fa finta di non sentire il sangue che ribolle… Lei riflette. Forse si sarà chiesta perché quel Gesù, uomo amabilissimo, proprio con lei si è permesso parole così taglienti e sferzanti. E con coraggio replica a tono. Senza offendere, ma con la sua determinata ragione.
Io penso che proprio disarmato da questo esercizio del pensiero, da questa pacata e decisa motivazione, umilissima fra l’altro…Gesù sia capitolato. E il miracolo fu.
Di fronte all’autenticità della relazione, il Maestro la ritiene degna di ricevere il pane destinato ai figli. Questo, ancor prima della guarigione della figlia, è il vero miracolo.