L’ipotetico suicidio

ipotetico

Quello di oggi è un passaggio difficile del vangelo di Giovanni. È in corso la diatriba con i giudei che reagiscono in maniera agitata e scomposta ad alcune sue affermazioni. Come in questo caso. Gesù aveva detto: “Dove io vado, voi non potete venire”. Sta evidentemente parlando della sua uscita di scena. Non ne ha fatto mai mistero, mettendosi in coda con l’esperienza stessa dei profeti. Lo aveva perfino annunciato nell’intimità con i suoi.

Costoro invece lo provocano, insolentemente, ipotizzando: “Vuol suicidarsi costui?” È interessante la domanda che si fanno: loro pensano di ucciderlo e poi proiettano su di lui la loro volontà omicida, dicendo: “Si ucciderà lui!”

E ancora una volta, in un certo senso, Giovanni fa dire la verità proprio a chi sta soffocando la verità: davvero chi non accetta il Figlio e non accetta di essere figlio, “si suicida” ed è ciò che fanno gli avversari di Gesù ed è quello che facciamo tutti quando non crediamo: non conoscendo il Padre, non accettiamo noi stessi come figli, ci uccidiamo come figli, uccidiamo la nostra essenza di figli; è questo il nostro peccato che proiettiamo sul Figlio; di fatti uccidiamo lui perché si proclama il Figlio.

Si realizza quello che Giovanni aveva detto nel Prologo: “Veniva la luce nel mondo, ma i suoi non l’hanno accolto”.

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Don Massimo

Parroco della Parrocchia di San Gerardo al Corpo