Il boccone di Giuda e il gallo di Pietro

boccone+gallo

Mi ricordavo questo sguardo. Lo sguardo di Giuda che sta tramando contro il Cristo. La maestria del regista Zeffirelli è grande. Il suo è appunto un gioco di sguardi, ricordo anche quello di James Farentino che interpretava Simon Pietro. Il suo pianto, indimenticabile.

Dietro al boccone offerto da Gesù a Giuda e dietro al canto del gallo in cui Pietro si rende conto di ciò che ha fatto, io ci vedo un gioco di sguardi.

L’amore del più giovane (Giovanni) vicinissimo in quel momento al cuore, al battito del cuore del Maestro…un amore generoso incoraggiato dall’autorità di cui godeva Pietro gli altri rendono accettabile una domanda a dir poco imbarazzante: “Chi è maestro che ti tradisce?”

Da qui inizia una delle tristezze più profonde del Nuovo Testamento: il sospetto e la cultura del sospetto che inizia ad essere palpabile fra i Dodici. Via il Maestro, terminata l’unità. E infatti arriva Satana che entra in Giuda.

Prima di adesso, perfino Giuda poteva salvarsi. Ma adesso basta! Le Scritture si devo adempiere, nonostante lui e a motivo di lui.

Chissà se l’incrocio dei due sguardi è stato determinante!

So solo che deve essere successo qualcosa di diverso per Giuda e per Simone. Poiché uno è andato a farla finita, l’altro è scoppiato in pianto.

Ecco io ritengo che come lo sguardo di Gesù abbia sollecitato il pentimento o quanto meno la certezza di aver sbagliato, Giuda non si affidato più viceversa Pietro è stato capace di farlo. In quel momento ha sentito su di sé lo sguardo misericordioso di Gesù che però ormai era stato arrestato.

Che sia andato a sfogarsi e a piangere sulle spalle di Maria? Mi piace crederlo…lei è Madre della Misericordia.

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Don Massimo

Parroco della Parrocchia di San Gerardo al Corpo

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