Governo oligarchico. Ne sono allergico. “Don Massimo si accontenti…siamo pochi, ma buoni”. Mi innervosisco e mi irrigidisco. Gesù non è venuto per pochi. È venuto per tutti. Papa Benedetto ha tentato di ripristinare la frase antica che accompagnava la consacrazione eucaristica: “…questo pane è dato per molti” … Quindi non per tutti? E non è stato capito.

Un cristianesimo per pochi mi fa rabbrividire. Eppure è una deriva sempre più diffusa. Puri e duri. Pensano di salvarsi dai propri peccati, da sé stessi! Imponendosi le cose…poveretti! Papa Francesco lo chiama neognosticismo e neopelagianesimo.

Il brano del Vangelo di oggi invita semmai a riflettere sulla porta stretta. Io mi sono incaponito su questo: “Pochi”. “Maestro è vero che si salvano in pochi?”. Ebbene Gesù si rifiuta di rispondere sulla quantità. Come a dire: non è questa la questione. Ed introduce la bella ed esigente immagine della porta stretta. Vedete, il testo è abbastanza articolato; Gesù cammina, sta andando a Gerusalemme a morire, si ripete per la seconda volta su tale argomento che è un problema ancora oggi per molti.

Ma chi si salva? Son tanti o son pochi? Quando arrivano i testimoni di Geova dicono con Apocalisse che son 144.000, e gli altri? Loro stessi non si salvano dunque…nel mondo loro sono già più numerosi…ridicolo, contraddittorio, assurdo. E Gesù dà una risposta che non è una risposta ma una apertura. Gesù non chiude, Gesù apre. Dicendo che la porta è stretta, subito dopo però dice a questi “voi” che gli stanno domandando (e cioè noi) che è chiusa per chi presume di salvarsi, per gli altri che si danno già per spacciati…in realtà si apre. È possibile? E staremo a vedere questa salvezza strana allora, che è una porta strettissima, anzi è chiusa per tutti coloro che si reputano bravi ma per chi ci precederà (pubblicani e prostitute) apertissima.

Ne vedremo delle belle, ritengo.