A Gesù interessa il parere degli altri? Va in cerca di audience? Non pare. Anche perché la sua richiesta inizia con una avversativa: “ma” come se sapesse già che c’è una opposizione nel popolo quando è bue. Ricordiamoci della folla che urlava: “Crucifige!!”
A Gesù interessa il livello più intimo: ma voi che camminate con me da anni, voi amici che ho scelto a uno a uno, che cosa sono io per voi? Tu che mi leggi e sei battezzato fin dalla nascita, chi è Gesù per te?
Gesù cerca rapporti (io per te); vuole coinvolgimenti. Raccontami cosa ti è capitato quando hai incontrato sul serio Gesù! Questa domanda mi ricorda un po’ le richieste degli innamorati: quanto conto per te? Che posto ho, che importanza ho nella tua vita?
Gesù non ha bisogno di me. Non è uno che ama il proselitismo. Però sono sicuro che gli interessa se io sono ancora innamorato di lui, come il primo giorno! Questo sì…
Il nostro cuore può essere la culla o la tomba di Dio. Pietro si fa portavoce e osa. Dà una risposta stupenda. Non so bene quanto sia calcolata o vissuta. Però bella. Complimenti. La risposta di Pietro ha due tempi: manifesta chi è Gesù e simultaneamente dice qualcosa di sé. Perché questo è il metodo teologico: ogni volta che riconosco la Signoria di Dio su di me, scopro anche qualcosa di me stesso! Lo confermo anch’io: ogni volta che mi sono avvicinato a Gesù, che mi sono fermato e l’ho pregato davvero ho scoperto qualcosa di me; ho capito meglio chi sono e che cosa ci sto a fare in questo mondo!
La speranza è che come Pietro anche io possa essere un piccolo pezzo di roccia – ma che dico? …un frammento di sasso… – anche il meno nobile su cui però poter edificare qualcosa di bello, una porzione di mondo nuovo.