Chi si ricorda il film “State buoni se potete” con Johnny Dorelli che interpretava la figura di san Filippo Neri? Bellissimo. Solo Proietti ne ha fatto un altro similmente bello: “Preferisco il Paradiso”. Filippo Neri, grande educatore del 1500 in una Roma ormai devastata dai Lanzichenecchi e dalla licenziosità.
Io mi ricordo in particolare i ceffoni che ogni tanto il Santo mollava, scelta sparita per il politically correct con l’altra versione. Dorelli diceva poi accarezzando il monello: “Non l’ho dato a te, l’ho dato al diavolo!”. Oggi nel leggere il Vangelo mi è venuta in mente quella sequenza del film, proprio quando Gesù mette in riga Pietro, apostrofandolo con l’appellativo di “Satana”.
Stranissimo! Poco prima Pietro si era guadagnato un elogio fra i più belli, quando diede l’impressione di tirar fuori dal cilindro una risposta piuttosto improvvisata che Gesù tuttavia apprezza: “Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente!”, il titolo cristologico per eccellenza.
Pietro l’aveva preso in disparte. Come mi dà noi quando qualche fedele fa così con me per non farsi sentire da altri!! Inorgoglito dal premio ricevuto da Gesù, cioè le chiavi del Regno, si sente già in diritto di legiferare e ammaestrare e passa davanti a Gesù per questionare sulla sua scelta condivisa con amore. Gesù scatta come una molla: “Vade retro, Satana!”, cioè “Sta al tuo posto! E non passarmi davanti”
Sicuramente Pietro ha pensato e ha agito per amore. Non vuole che Gesù soffra. Però Gesù lo recupera bruscamente. Gesù da buon educatore lo “intozza”, come si dice dalle nostre parti, non perché ha perso fiducia in Pietro ma per portare a termine il suo vero “apprendistato” che si concluderà con l’amarezza delle lacrime la notte del rinnegamento. Il termine tecnico del greco antico conserva fra le accezioni quella tipica del sequestro. Gesù non si lascia sequestrare da nessuno!
